Order Bestellen MICHEL SGUAITAMATTI ROSINA LEONE Le satyre et le sanglier Vases plastiques hellénistiques de grande grèce et de Sicile Vol. II (2015) 21 x 27 cm. 196 Seiten mit 190 Abb. in s/w. Fadengeheftet, Broschur. ISBN 978-3-905083-35-4 CHF 40.-, ca. € 35.-, ca. $ 35.- Vol. I + II zusammen: CHF 85.-, ca. € 74.-, ca. $ 74.-
Zu den Autoren Michel Sguaitamatti (1946–1991) a étudié la littérature française, l’archéologie classique et l‘histoire antique à l’Université de Zurich et à la Sorbonne. Il est auteur de L’OFFRANTE DE PORCELET DANS LA COROPLATHIE GÉLÉENNE. Étude typologique (Mayence 1984). Il sut donner une impulsion décisive à la Collection Archéologique de l‘Université de Zurich dont il fut le conservateur de 1973 à 1991. L’année de son décès, il travaillait à sa thèse d’habilitation sur les vases coroplastiques. Auteur de nombreux articles, il a été l’initiateur des ZÜRCHER ARCHÄOLOGISCHE HEFTE. Rosina Leone è ricercatrice di Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Torino. Si è occupata, in particolare, di problemi di religiosità e topografia religiosa in Magna Grecia e di varie tipologie della cultura materiale della Sicilia greca e romana. Negli anni 1993–2004 ha partecipato con Umberto Spigo e Monica Viara alla direzione dello scavo di Tindari Cercadenari. Dal 2010 dirige la missione archeologica italiana a Tabiet el Ramlah (Abuquir). Tra le sue pubblicazioni: Luoghi di culto extraurbani d’età arcaica in Magna Grecia, Firenze 1998 e, con Umberto Spigo, Tyndaris I. Ricerche nel settore occidentale: campagne di scavo 1993–2004, Palermo 2008. Zum Buch I vasi plastici affiancarono la ceramica durante tutta l’antichità e conobbero una nuova fioritura in Magna Grecia e Sicilia in età ellenistica. Ai tipi iconografici mutuati dai periodi precedenti si aggiunsero allora nuove creazioni ricavate dai miti e dalla vita quotidiana. Questi vasi, in molti casi ben conservati, facevano per lo più parte di collezioni formatesi già nel corso del XIX secolo, e spesso se ne ignorano le circostanze di rinvenimento. Si ritiene che l’uso più comune dei vasi plastici di epoca ellenistica fosse legato all’ambito funerario ma l’interpretazione del loro utilizzo primario e il significato delle loro iconografie lasciano ancora delle domande aperte. Questa selezione di vasi non contribuisce così soltanto a documentarne la ricca varietà iconografica nell’ambito della produzione artistica di età ellenistica ma costituisce anche la base per la classificazione di altri oggetti dello stesso tipo. Lo studio sui vasi plastici di età ellenistica presenta un ampio repertorio articolato in due volumi: i vasi zoomorfi nel primo, i vasi antropomorfi e di altri soggetti nel secondo. Errata Rezensionen